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Abbiamo intervistato Daniele Fortunato che ha da poco pubblicato il suo nuovo album dal titolo Quel filo sottile. Il cantautore piemontese ci ha raccontato le sue nuove canzoni, i progetti futuri e molto altro. Buona lettura.

1. Chi è Daniele Fortunato secondo Daniele Fortunato?
1) Una persona che ha attraversato inferni e paradisi con una caparbia tendenza a ricercare la felicità.

2. Come definiresti la tua musica in tre aggettivi?
2) Emotiva, trasversale, cantabile.

3. Ascoltando il tuo nuovo lavoro “Quel filo sottile” ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
3) Questo lavoro è nato dopo aver scritto la canzone "Mancini maldestri" alla quale si sono inanellate, a breve distanza, tutte le altre del disco. Mi sono ritrovato in un fiume creativo che non sentivo così impetuoso da diversi anni. Sono canzoni figlie del quotidiano, nate tra le stanze di casa.

4. Come mai hai scelto di realizzare un concept album sul corso di una relazione?
4) Quando ho finito la stesura dei brani, mi sono reso conto di aver scritto dei capitoli, come quelli di un libro e che era necessario legarli insieme.
Il tema della relazione è il filo conduttore di questo album perché è una parte centrale della mia vita. Il disco è un segno di gratitudine in forma canzone.

5. Nei brani di “Quel filo sottile” ci sono tante melodie che si rifanno al jazz, alla bossa nova, c’è il country folk...come avviene la scelta del ‘vestito sonoro’ alle tue canzoni?
5) Volevo realizzare un album puramente acustico. Ogni brano aveva già in sé, nella versione voce/chitarra, un'atmosfera definita.
A seconda dei testi e delle melodie ho viaggiato tra i generi e i ritmi che amo.
L' amore adolescenziale ad esempio, è raccontato da un country semplice (e nostalgico); l'amore adulto da brani con accordi e ritmi più complessi e colori jazzistici, mentre il canto per i figli è una ballata essenziale solo voce e chitarra.
Il modo migliore per non snaturare l'andatura di queste canzoni è stato quella di seguirla; così contrabbasso e batteria con le spazzole hanno rifinito senza complicare il racconto, ed il sax ha impreziosito alcuni "paragrafi". Quest'album è praticamente un live, e rappresenta i miei paradigmi in musica, consci e inconsci.

6. Quali sono i tuoi progetti futuri?
6) A bollire in pentola c'è la voglia di concerto, di portare questi racconti ad un pubblico. Soprattutto adesso, dove lo stare insieme è un'immagine sfuocata.

7. Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
7) Gli statunitensi Nickel Creek, i britannici Mumford and Sons e gli italiani Eugenio in Via di Gioia.