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Abbiamo intervistato l'artista YSÈ che ci ha raccontato il suo nuovo ep dal titolo "Pezzi"; abbiamo parlato del suo progtto discografico, dei suoi progetti futuri, dei suoi gusti musicali e molto altro.

Buona lettura

Chi è YSÈ secondo YSÈ?
Ysé è una ragazza determinata, vogliosa di imparare sempre cose nuove e di cogliere le opportunità che la vita le offre. È una persona che ama dare tanto e mettere il cuore in tutto quello che fa, perché il bagaglio in cui sono racchiuse tutte le esperienze che fa è un bene preziosissimo per lei, ed è qualcosa che riporta sempre anche nella sua musica.

2. Come mai hai scelto questo nome d’arte?
Ysé è il nome del personaggio femminile di un’opera teatrale francese, una donna forte e fragile al contempo. Questo nome mi rappresenta, io sono forte e fragile, ed ambedue le cose le considero una ricchezza. Inoltre, il francese è una lingua a cui sono legata, tutti questi elementi mi hanno portata a fare mio questo nome, penso mi rappresenti a pieno.

3. Come definiresti la tua musica in tre aggettivi?
Contaminata, ricca di sapori, fresca

4. Ascoltando il tuo nuovo ep “Pezzi” ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Questo progetto è nato per caso e un po’ per gioco. Registrare qualcosa di mio e definirmi una cantautrice è sempre stato un sogno per me. Ho deciso di buttarmi senza troppe aspettative, ma per il puro amore verso la musica; così è nato “Pezzi”, il mio EP. Contiene 4 inediti scritti da me e composti in musica insieme a Renato Droghetti, in cui sperimento diversi generi musicali e creo una mia voce fatta di lingue diverse che si uniscono in un singolo linguaggio. I miei brani nascono dalle mie esperienze, dai miei viaggi e dall’esigenza di voler dire qualcosa, mandare messaggi giusti.

5. Sei più per “ricomporre i pezzi” o per “fare tutto a pezzi”?
Io sono una persona che compone e ricompone, tutto quello che faccio è per me un pezzo del puzzle della mia vita, un tassello che si aggiunge e che arricchisce. Bello o brutto che sia, quel pezzo servirà ad imparare qualcosa e mi rende la persona che sono con pregi e difetti.

6. Quali sono i tuoi progetti futuri?
Finire la mia laurea magistrale e al contempo cogliere tutte le opportunità che la musica mi offrirà. Spero di poter tornare a fare qualcosa dal vivo, con le dovute precauzioni, e spero in un’esperienza che mi lasci delle belle emozioni, che mi permetta di comunicare in maniera più diretta con chi mi ascolta. Inoltre, mi piacerebbe imparare dalle orme di mio padre, speaker radiofonico, e fare anche radio, mi diverte molto.

7. Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
I Pinguini tattici nucleari sono fortissimi nel panorama contemporaneo italiano, li consiglierei senz’altro, li trovo brillanti e mi mettono molta allegria. Poi i The Lumineers per chi ama il soft folk contemporaneo, l’atmosfera delle loro canzoni è spensierata e profonda al contempo. Infine, una band al femminile le Little Mix, delle vere Destiny child contemporanee dal suono pop british con voci meravigliose e grintose.