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Abbiamo intervistato BEPPE DETTORI & RAOUL MORETTI, una simbiosi artistica che ha dato vita ad un bellissimo disco dal titolo “Animas”; i due artisti ci hanno parlato del nuovo lavoro e non solo...

Buon lettura.

1. Chi è Beppe Dettori per Raoul Moretti e viceversa?
B:Un fratello, un grande amico, un musicista straordinario!
R: Un fratello, un amico dell’anima, una voce emozionante, un artista che ha voluto mettersi in gioco e sposare un progetto con uno strumento così inconsueto, come l’arpa.

2. Il vostro sodalizio artistico ha il sapore della genuinità e va avanti da un decennio. Come nasce questa simbiosi? Se doveste trovare l’ingrediente magico che fa da carburante alla vostra musica, quale sarebbe?
B: Nasce nel 2012. Facevo parte di un progetto, Dolmen, dove nell’organico del gruppo vi era un arpista che per motivi personali lasciò il progetto. Ci fu segnalato Raoul e dopo una prova capimmo che l’intesa musicale e artistica era molto alta. La totale apertura per le sperimentazioni miscelata con l’esperienza musicale di entrambi, amalgamata da grande rispetto e amicizia.
R: Dopo il primo progetto in cui ci siamo incontrati, abbiamo capito che potevamo costruire un progetto in cui identificarci e sperimentare genuinamente liberi da condizionamenti e sviluppare intorno al suono che abbiamo creato, l’ingrediente magico.

3. Se aveste di fronte un ragazzo che non ha mai ascoltato un vostro brano, come definireste la vostra musica?
B: Avanguardia, senza dubbio, con diversi ingredienti. Folk, Rock… Real Alternative.
R: E’ musica che cerca di esprimere noi stessi, quindi contiene varie influenze. Suggerirei semplicemente di ascoltare e lasciarsi andare, che è forse la cosa più difficile per un ragazzo odierno, che ascolta compulsivamente ma che non arriva magari alla fine di un brano nemmeno di tre minuti.

4. Ascoltando il vostro nuovo lavoro “Animas” ci si ritrova davanti a testi, sonorità e melodie che ammaliano. Come nasce “Animas”? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
B: Animas sia il brano che l’album sono un’invocazione di speranza a trovare pace e consapevolezza dentro noi stessi e poter essere da specchio per chi è ancora in cerca. Gratitudine all’immenso regalo che è la vita, anche quando la maledici per le enormi difficoltà da superare.
R: La lavorazione di questo disco per noi è stato il rifugio salvifico durante questo lungo periodo di inattività dal vivo. Mantenendo accesa la fiamma della creatività abbiamo messo in questo disco tutti gli stati d’animo che abbiamo attraversato, ma alla base lo percorre un messaggio di speranza e rinnovamento.

5. Quanto e come hanno contribuito i diversi e prestigiosi artisti che hanno partecipato al disco?
B: Con sapienza, amore e grande professionalità. Intendo tutti anche chi ci ha aiutato a scrivere e correggere testi e musiche. Un regalo che mi porterò nel cuore per sempre. In sostanza gli ospiti e tutti quelli che hanno contribuito alla nascita del progetto hanno dato “l’anima” e la loro arte regalandomi/ci forti emozioni.
R: Inizialmente non avevamo pensato a collaborazioni, ma poi brano per brano abbiamo iniziato a pensare quale tra gli amici artisti che avevamo incontrato in questi anni poteva contribuire. In maniera così sorprendentemente naturale è stato entusiasmante raccogliere tante gemme ad impreziosire il nostro lavoro.

6. La sintonia arpa-chitarra esprime magia: quanto pesa questo connubio nella scrittura dei pezzi?
B: Pesa e si alleggerisce continuamente. Un intreccio e confronto che scaturisce grande creatività e intesa. Dopo anni di concerti abbiamo trovato un sound che ci soddisfa entrambi, mischiando le carte che abbiamo a disposizione, cioè le corde, dell’arpa, della chitarra e
della voce.
R: Un intreccio di corde che ci permette varie soluzioni timbriche, cambiando i ruoli ed il modo di utilizzo degli strumenti a seconda delle scelte di arrangiamento.

7. Quali sono i vostri progetti futuri?
B: Ritrovare le persone ai concerti, che si spera, possano riprendere in armonia e sicurezza. Continuare a trovare magia nel mistero che avvolge l’emozione di chi sta sul palco e chi ascolta facendone scaturire una sensazione di benessere psico-fisico.
R: Riprendere l’attività concertistica in maniera continuativa e a portare il riassunto dei nostri ultimi tre lavori in giro per l’Italia ed all’estero.

8. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
B: Màneskin, Twenty One Pilots e D-Safe.
R: Radiohead, Florence and the Machine, London Grammar.