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Abbiamo intervistato i Karbonica che ci hanno raccontato il loro nuovo disco dal titolo "QUEI COLORI", ci hanno introdotti nel loro mondo musicale, le nuove canzoni, ci hanno parlato delle loro influenze musicali, dei loro progeti futuri e molto altro.

Buona lettura


copertina Quei colori1. Chi sono i KARBONICA secondo i KARBONICA?
1. Non li conosciamo poi così bene. Di certo si tratta di un gruppo di amici, che stanno facendo (musicalmente) quello che gli pare, fuori dalle mode e tendenze del momento, in totale indipendenza  e senza vincoli e scadenze di alcun tipo. Altra certezza è che i Karbonica un po' di gavetta l'hanno fatta e la stanno facendo, soprattutto dal vivo e nonostante le difficoltà geografiche che si trovano ad affrontare.

2. Come definireste la vostra musica? Se doveste dare tre aggettivi alla vostra musica, quali scegliereste?
2. Old school, istintiva, Indie. La nostra musica è di vecchia scuola, ce lo dicono tutti, qualcuno in senso dispregiativo, forse il sapore classic rock, ormai da fastidio a molti, di solito sono i “radical chic” a lamentarsi. Istintiva, perché non costruita per far contento nessuno, ad oggi i brani sono venuti fuori velocemente, spesso non abbiamo avuto il tempo di riflettere neanche su cosa stavamo lavorando, facendo magari qualche errore dettato dall'ingenuità e dal limite tipico delle autoproduzioni. Indie, perché indipendente, noi suoniamo per finanziare le nostre produzioni, ci occupiamo degli arrangiamenti, della pubblicazione e della distribuzione della nostra musica. Oggi si abusa parecchio del temine “Indie”, molte band che si definiscono tali, hanno alle spalle strutture manageriali tali da renderle tutt'altro che indipendenti. All'estero L'Indie non è un genere, l'alternative invece è un'altra cosa, ma oggi se fai classic rock, sei davvero alternativo rispetto alla massa dei progetti underground, tutti impostati secondo schemi “alternativi” mainstream.

3. Come mai avete scelto questo nome per la vostra band?
3. Si doveva dare un nome a questa band, così l'anidride carbonica, contenuta in qualsiasi bibita gassata ci è venuta in aiuto. Al nostro bassista il merito di aver voluto sostituire una C con una K. Karbonica ci è piaciuto, nessun significato profondo, ma probabilmente un nome molto diretto e di facile memorizzazione.

4. Ascoltando il vostro ultimo lavoro dal titolo “QUEI COLORI” , ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
4. “Quei Colori” è un disco che poteva uscire nel 2014, si tratta di brani scritti poco dopo l'uscita del nostro primo EP “Live in Studio” (2012). Noi abbiamo sempre suonato rock, l'istinto di mettere su dei brani su un tempo in 4/4, con le chitarre fuori rispetto al resto del mix, è stato naturale. Le tematiche, sono il frutto dell'osservazione dei fatti che hanno travolto il mondo, l'Italia e la Sicilia (la nostra terra) a partire dal 2011/2012. Nel disco si avvertono melodie forti, qualcuno dice pop, anche questo fa parte del nostro sound. Questa caratteristica è anche il conto che paga chi ha ascoltato tutto il classic rock, dagli anni 60, fino ai primi anni 90, musica che non poteva non influenzarci. Nel complesso, volevamo raccontare un po' di cose e forse ci siamo pure riusciti.

5. Quali sono i vostri progetti futuri?
5. Un altro disco, abbiamo molti lavori lasciati in sospeso, quindi vogliamo tornare presto in studio. Di certo serviranno parecchi live, noi finanziamo così le nostre produzioni. Fare musica è il nostro principale obiettivo, oggi molti hanno perso di vista questo concetto. Secondo obiettivo è quello di uscire un po' fuori dalla nostro amata isola, che spesso diventa come una prigione, a causa degli elevati costi di trasferta e della scarsa attenzione rivolta dagli operatori del settore verso chi suona il nostro genere.

6. Musicalmente parlando, qual è il vostro sogno nel cassetto?
6. Raggiungere il grande pubblico, ma farlo con onestà, senza snaturare il progetto Karbonica.

7. Se doveste consigliare tre band contemporanee, quali scegliereste?
7. Siamo sicuri che esiste un mondo immenso di band che producono musica di gran qualità, ma il sistema “musica” impedisce anche a noi di conoscerle. Preferiamo quindi pescare dal passato, dove i nomi di certo non mancano, eccone tre: Led Zeppelin, The Doors, AC/DC.