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Abbiamo intervistato Alfonso De Pietro che ci ha raccontato il suo nuovo disco dal titolo "DI NOTTE IN GIORNO"; abbiamo parlato delle nuove canzoni, dei progetti futuri, delle influenze musicali e molto altro.

Buona lettura.


de pietro cover1. Chi è ALFONSO DE PIETRO secondo ALFONSO DE PIETRO?
Un artista che vive di passioni, che cerca di essere quello che fa, e di farlo bene, con coerenza e determinazione, nonostante questo non sia "un paese per cantautori", e ci si senta spesso immersi nel "resto di niente" culturale...

2. Come definiresti la tua musica? Se dovessi dare tre aggettivi alla tua musica, quali sceglieresti?
Spero sia autentica, onesta e, soprattutto, attiva, cioè che svolga, nel proprio piccolo, un'azione che abbia anche una funzione sociale... E da un punto di vista squisitamente compositivo, mi auguro risulti "ricercata", mai banale; sicuramente libera dai condizionamenti della mercificazione musicale.

3. Cosa rappresenta per te la musica (la tua e quella che ascolti)?
Rappresenta un'occasione preziosa per guardare, osservare e restituire in architetture armoniche, melodiche e testuali, punti di vista ed emozioni. E tutto questo contribuisce a cercarsi, a (ri)conoscersi. In particolare, credo che anche una canzone possa incidere nell'immagionario collettivo e tenere vivo, per esempio, il sentimento della memoria: la più grande ricchezza di un popolo. Insomma: la musica come bene culturale, non una merce che segue le logiche del mercato.

4. Ascoltando il tuo ultimo lavoro dal titolo “DI NOTTE IN GIORNO” ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo? La copertina è molto suggestiva: ce ne parleresti? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?AlfonsoDePietro.1
"Di notte in giorno" è un cammino, un percorso, un passaggio dalle ombre della rassegnazione alla luce della speranza, fissata nell'immagine artistica (di Rudy Pessina) della scala a chiocciola di un castello medievale: appena vista, nello studio di Rudy, mi ha colpito per l'essenzialità della declinazione di tutti i temi che avevo trattato nel disco. Un cd nato nella condivisione di una raccolta fondi collettiva e dall'esigenza di raccontare e cantare lo spirito del nostro tempo, caratterizzato da indifferenza, disuguaglianza, discriminazioni, sopraffazione, anche attraverso le storie dimenticate o poco conosciute di martiri della giustizia, che hanno sacrificato la loro vita per un'ideale di libertà dall'oppressione delle mafie.

5. Quali sono i tuoi progetti futuri?
Un nuovo disco (quasi terminato nella scrittura), la progettazione e nuovi laboratori di scrittura creativa collettiva e musica d'insieme "a tema" cittadinanza attiva, un libro-diario con allegato un cd, un'Associazione di promozione culturale.

6. Musicalmente parlando, qual è il tuo sogno nel cassetto?
Scrivere ed arrangiare un lavoro con un'orchestra sinfonica...

7. Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Quelle che non conosco... Perdonate la battuta, ma se voi chiedeste a qualche band di indicare i nomi di tre cantautori, non saprebbero rispondere perché siamo tutti in un sottobosco ignorato dai grandi canali produttivi e promozionali. Se tutto passa dai talent/eventi televisivi "di plastica", chi sceglie altre strade diventa invisibile. Comunque, in termini generali, consiglierei gli artisti che non vivono sulla luna cantando del nulla. È bene seguire quelli che vivono con i piedi piantati nella terra su cui vivono e la testa nel vento delle cose che succedono, che aspettano solo di essere conosciute e narrate. Sempre unitamente alla cura musicale: i musicisti che possono definirsi tali hanno talento, formazione ed esperienza. E voglia di continuare a ricercare e sperimentare. Nonostante tutto.