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Si intitola “Cicatrici” il terzo album di FINAZ, il virtuoso chitarrista della Bandabardò.

L’avventura musicale solista di FINAZ coinvolge ed appassiona con le sue nuove canzoni a partire dal primo singolo “Heart Of Stone”: un blues acido, molto roots: la dobro di Finaz ci immerge in un mantra ripetitivo e ipnotico su cui si muovono ammiccanti i cori e l’armonica del texano Alex Ruiz. Il musicista toscano torna con un nuovo brano dal sound minimale e un testo molto semplice e diretto, un grido dal profondo: perché mi sono innamorato di te che hai spremuto il mio amore, bruciato la mia anima e ridotto il mio cuore a una pietra?

Il nuovo progetto discografico “Cicatrici” segue l’iperacustico Guitar Solo del 2012 e la ricerca elettronica applicata alla chitarra di GuitaRevolution (2016). Con questo nuovo lavoro il musicista toscano si concentra su ciò che maggiormente rappresenta storicamente la sua creatività: la composizione di vere e proprie canzoni e il “travestimento” della sua chitarra acustica per raggiungere sonorità fantasiose e incredibili. Proprio per questo definisce questa nuova sfida come il disco della propria maturità solista.

Partiamo con “Cicatrici”, il brano che apre il disco, l’inedito scritto a quattro mani e interpretato magistralmente dalla grande Petra Magoni che dà il titolo all’album: celebra di nuovo il forte sodalizio artistico tra i due autori e interpreti. “Piccola Sonata” sembra uscita da un capriccio di Paganini, ma non si tratta di uno strumento ad arco quello che sentiamo… è ancora la magica sei corde suonata con tools insoliti, farcita poi da sapienti intrecci di effetti della pedaliera.
E’ la volta poi del moderno blues acido di “Heart of Stone”, con il featuring internazionale del texano Alex Ruiz (Del Castillo, Chingon), con il quale per la prima volta Finaz si cimenta anche come autore/interprete vocale, come anche nel travolgente reggae di “Just Like Always”. Dopo la fascinosa e ammaliante “Hotel K”, “Bambaya” ci stupisce per la chitarra acustica che grazie ai giochi di eco e ai piccoli sound secrets di Finaz ci trascina in una vera e propria festa tribale: sembra di ascoltare un vero ensemble di percussionisti africani.
Si passa poi alle cover con la sensuale e “contrabbassosa” cover di “Tu Sì ‘Na Cosa Grande” di Modugno e “I Want You” di Tom Waits dove la chitarra sembra diventare un esercito di carillons che accompagna la tenera interpretazione vocale del brano.
Con la sua atmosfera tecno-mediorientale e la chitarra “travestita” da Hud “Marrakech Moon” vanta il featuring con Sara Piolanti dei Caravane de Ville, in “Dici Che Non è Amore” la sei corde di Finaz diventa poi una piccola orchestra in sottofondo alla calda voce di Giambattista Galli (Sulutumana) .
Nei brani prettamente strumentali si capisce ancora meglio dove Finaz ci vuol condurre: nel terreno dell’ambiguità sonora e della fantasia creativa: caratteristiche che troviamo nel clavicembalo impazzito di “Mozartiana” o nei violoncelli di “The String Theory”.

Tutti brani sono stati composti da Finaz, ad eccezione di “Cicatrici” di Finaz / Petra Magoni, “Dici che non è amore” di Finaz / Giambattista Galli, e le due cover “I Want You” di Tom Waits, “Tu Sì ‘Na Cosa Grande” di Modugni/Bigli.

 

“Cicatrici” è stato registrato e mixato da Paolo Baglioni al Wall Up Studio di Firenze (eccetto “Cicatrici” mixato da Paolo Baglioni e Tiziano Borghi), masterizzato sempre al Wall Up Studio da Paolo Baglioni e Giuseppe Scarpato.

Oltre che con Bandabardò e in solo, Finaz vanta collaborazioni in studio e live con noti artisti come Daniele Silvestri, Max Gazzé, Gipsy Kings, Dolcenera, Goran Bregovic, Carmen Consoli, Piero Pelù, Modena City Ramblers, David Sylvian, Michael Manring, Alex Britti, C.S.I., Paola Turci, Musica Nuda, Caparezza, Moni Ovadia, Franco Battiato, Orchestra di Piazza Vittorio, Roy Paci, Stefano Bollani, Tonino Carotone, Patty Pravo, Fausto Mesolella, Giobbe Covatta, Dario Fo, Roberto Fabbriciani, Tony Esposito, Bob Ezrin ecc…