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Abbiamo intervistato LUCA BASH che ci ha raccontato il suo ultimo disco dal titolo "OLTRE LE QUINTE", ci ha parlato delle nuove canzoni, dei progetti futuri e di molto altro.

Buona lettura


luca bash1.Chi è LUCA BASH secondo LUCA BASH?
E’ un uomo libero, che è riuscito nell’intento di essere indipendente sia nella vita lavorativa che in quella artistica. E’ un’artista, che esprime ciò che è in maniera libera e senza chiedere il permesso o il giudizio di nessuno. E’ un uomo felice, poiché riesce in quello che rappresenta nel palcoscenico di tutti i giorni, non rammaricandosi dietro le quinte... e oltre le quinte del teatro di tutti i giorni può fare quello che vuole. E’ un uomo fortunato, veramente fortunato, specie nel rendersene conto.

2.Come definiresti la tua musica? Se dovessi dare tre aggettivi alla tua musica, quali sceglieresti?
La mia musica è banalmente quella che mi piace ascoltare. Pertanto è Vera, Romantica, nel senso che fa la corte alla mia anima, e Pura, poiché non è minimamente sfiorata da mode, volere o giudizio altrui. Poi, se qualcuno ne riconosce caratteristiche commerciali, furbate o trucchi di mestiere, posso assicurare che è solo una splendida coincidenza.

3.Ascoltando il tuo ultimo lavoro, ci si ritrova coinvolti in un percorso fatto di canzoni suggestive. Innanzitutto: Come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Il disco si chiama Oltre le Quinte. Non a caso ho risposto alla prima domanda citando proprio il suo significato. Di base, tutti noi, al fine di godere del mondo in cui viviamo dobbiamo scegliere e recitare un ruolo, che prevede compromessi, rospi ingoiati male, fatica e sudore. E’ come se il mondo fosse un palcoscenico in cui ognuno rispetta il suo canovaccio. Poi, Dietro le Quinte di questo teatro, sfoghiamo le sofferenze o l’entusiasmo che quanto avviene nel palcoscenico ci da. Ma se ci pensiamo, tutto ciò è sempre riferito alle vicissitudini del nostro ruolo. Dove siamo veramente liberi è Dietro le Quinte, dove siamo ciò che veramente siamo. Quest’album viene da questo luogo qui. E, per essere coerente con il significato, ogni musicista ha goduto di totale libertà nel fare ciò che voleva, senza direzione artistica.
Quanto alle canzoni, parlo poco d’amore. Fuori moda, lo so, ma credo sia, oltre che inflazionato, troppo facile parlarne. L’amore è quell’angolo dove ognuno di noi cerca quella felicità negata dal mondo stesso. Ma, se ci si pensa, non è un tema così interessante. A me smuove dare un significato alle cose, descrivere la strada della felicità, interpretare il mondo con i miei occhi e trasmettere il mio modo di vedere le cose. Per questo parlo di , alcolismo, letteratura, eutanasia, social network, ecc.

4.Quali sono i tuoi progetti futuri?
Ora sto pubblicizzando il mio LP in versione inglese, chiamato “Keys of Mine” all’estero. Nel contempo ho iniziato dirette la domenica sera alla sette e mezza in cui, settimana dopo settimana racconto una canzone mia. E la racconto non solo spiegando il testo, ma cercando di far emergere come la musica scelta si sposa con il suo significato. Cerco di dire cose mai spiegate prima, ma a cui io presto tanta attenzione. E poi tra 6 mesi si inizia ad arrangiare il prossimo disco, che è già maturo nelle mie mani e nel legno della mia chitarra.

5.Musicalmente parlando, qual è il tuo sogno nel cassetto?
Soltanto riuscire a raggiungere tutti coloro i quali che apprezzano e si riconoscono i quello che scrivo e canto, che possono essere 10, 100 o mille. Non mi interessa vendere oltre quello che mi servirà per il prossimo CD, che è già pronto. Ma adoro pensare che qualcuno possa ascoltare e sentire le stesse cose che ho provato io nello scriverle. questo sarebbe il Successo per l’artista, necessario e sufficiente per sorridere guardandosi allo specchio.

6.Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
Dave Matthews Band, su tutti. E’ un genere chiamato Jam Band, in cui turnisti grandiosi si mettono al servizio delle canzoni di un cantautore partecipando in maniera spettacolare e musicalmente avanzata alla primaria intenzione dell’artista di comunicare la sua arte, diventando anche loro artisti e non solo musicisti. Devo ammettere inoltre che non sono espero di musica ultra attuale... i miei cd spaziano ancora molto tra gli anni 70 e 90. Direi comunque Radiohead e Pearl Jam.