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Immaginate di avere da un lato la musica tradizionale del Sud Italia e dall'altro la musica elettronica. Bene, ora immaginate che si combinino senza perdere la loro primordiale potenza e peculiarità. Un processo molto simile è quello che ha portato i Folkatomik alla realizzazione di "Polaris", il loro album d'esordio. Franco Montanaro, Oreste Forestieri, Valeria Quarta e Li Bassi evocano i sapori, i profumi ma soprattuto i suoni antichi del meridione (dai tamburelli al mandolino passando per marranzani e tanti tipi di chitarre) con una sapienza invidiabile ed una precisa cura nei dettagli; la musica elettronica si inserisce a completare, a riempire e a costruire. Non c'è scollamento, è un unico ineluttabile fluire.

"POLARIS" è il primo brano degli otto di cui si compone il disco ed è la preghiera laica di un naufrago che, in mare aperto, chiede disperatamente aiuto alla stella affinchè possa trovare la strada per rientrare a casa. La fa da padrone la pizzica pizzica che, unita al calabrese arcaico, aggiungono magia alla meraviglia. Molto suggestiva è "QUANT'AVE", una pizzica della terra d'Otranto che viene proposta in una vesta nuova dal sound electr-latin; altra canzone chiave è la bellissima ballata in chiave tango nuevo dal titolo "TIRA LA PINNA" le cui parole sono attribuite al capobrigante Domenico Strafaci che amava sfidare i potenti. La tradizione pura rivive in "LA TAMMURRIATA" che si evolve in tammurriata elettronica a dimostrazione che la cultura, le radici e l'evoluzione possono coesistere e far nascere bellezza.

"Polaris" è la stella polare che indica il cammina e che muta sempre. La condizione in cui si trova l'ascoltatore di Polaris è proprio quella di chi osserva la stella polare e si lascia guidare e, durante il tragitto, si perde nel suo fascino. Ecco, perdersi nelle canzoni dei Folkatomik è una sensazione stupenda.

 

TRACCE

1 Polaris
2 Quant'ave
3 Pizzica di Torchiarolo
4 Pizzica di San vito
5 Lu Tirullalleru
6 Tira la Pinna
7 La Tammurriata
8 Lu Traìnu