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1. Chi è il collettivo E-Wired Empathy secondo il collettivo E-Wired Empathy?
Giovanni Amighetti: E-Wired Empathy è il risultato della nostra volontà, mia e di Luca Nobis, di creare musica contemporanea in tempo reale e coinvolgere altri musicisti, sia italiani che stranieri, nel processo creativo. L'obiettivo è rompere i limiti di genere e tradizione musicale, esplorando nuovi territori sonori e abbracciando un approccio aperto e sperimentale. Ciò ci consente di abbracciare liberamente una vasta gamma di influenze musicali e di creare un'esperienza sonora unica che si sviluppa spontaneamente nel momento stesso.

Luca Nobis: E-Wired Empathy è un progetto che porta avanti un processo già iniziato assieme a Giovanni Amighetti nel lavoro precedente ( play @ esagono ) dove musicisti con esperienze eterogenee si incontrano a creare spesso in maniera estemporanea. Questa volta la sperimentazione ha toccato anche il rapporto uomo-macchina e quindi le sonorità si sono arricchite di componenti elettroniche.

2. Come mai la scelta di questo nome per il vostro progetto?
GA: "E-Wired Empathy" è il titolo del nostro ultimo album, pubblicato il 26 maggio. Con questo titolo, cercavamo di esprimere l'idea di un legame empatico tra esseri viventi, facilitato anche attraverso la comunicazione elettronica. Questo concetto sottolinea la possibilità di connettersi e comprendere gli altri in un modo profondo e significativo, nonostante le distanze fisiche e le barriere comunicative. L'uso del termine "E-Wired" (con riferimento alla tecnologia elettronica) sottolinea come la nostra musica, che abbraccia sonorità contemporanee, possa servire come veicolo per la creazione di un legame emotivo e spirituale tra le persone.

LN: L’empatia è una capacità che mette in relazione al meglio gli esseri umani. La connessione con il mondo dell’elettronica è sempre più parte delle nostre vite e se usata con la voglia di esplorare e conoscerci meglio, può sorprendere e sorprenderci.
Quindi E-Wired Empathy!

3. Come definireste la vostra musica in tre aggettivi?

GA: insolita, armoniosa, di sintesi
LN: evocativa, spontanea, intensa

 

4. Ascoltando il nuovo lavoro omonimo ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?

GA: "E-Wired Empathy" è un progetto che prende origine dal nostro album precedente, "Play @ Esagono vol.1", con l'intento di spostare l'attenzione verso l'elettronica e la sperimentazione sonora. Inoltre, abbiamo preso la decisione di includere una voce particolare in questo lavoro: il griot del Burkina Faso Gabin Dabire, che purtroppo ci ha lasciato da poco. La sua voce unica e il suo talento ci hanno ispirato, e la sua presenza nell'album aggiunge un elemento di autenticità vocale e di connessione umana alla musica stessa.L’album é divenuto quindi anche un modo di onorare il suo contributo e far sì che la sua arte continui a vivere attraverso la sua musica.

Nell’album sono presenti quattro canzoni di Gabin riarrangiate live, due brani del maestro Luca Nobis rivisitati dal punto di vista sonoro da me e Jeff Coffin (Dave Matthews Band) e ben sette brani creati in studio sul momento “buona la prima” dove spaziamo da sonorità analogiche quasi prog con synths anni 70 restaurati, brani d’atmosfera con Theremin e Vocoder, cavi jack scoperti e AI, un utilizzo da generatore sonoro di una Gibson Les Paul. L'ensemble di questi elementi è orchestrato alle capacità melodiche e ritmiche degli strumenti a corda di Luca, conferendo un'ulteriore dimensione musicale.

LN: Il progetto nasce dalla voglia di esplorare, di conoscersi e comunicare. La bella sensazione che ho avuto conoscendo Giovanni per la prima volta quando è venuto a trovarmi in CPM Music Institute per collaborare, posso riportarla nella bellezza del “Primo respiro del giorno” la traccia di apertura del nostro lavoro precedente “Play @ esagono”. È stato un fantastico inizio, estemporaneo e genuino, proprio come “E-Wired Empathy” , un naturale evolversi di un progetto con solide radici.

La maggior parte dei brani è frutto di composizioni estemporanee che nascono dal comune sentire del momento.
Alcuni brani al momento della registrazione sono preesistenti, ma vengono riproposti con spontaneità di gesto, suono e timbro. Questo affinché si percepisca maggiormente l’impatto emotivo con tutti diversi i colori che lo compongono.

 

5. Quali sono i tuoi progetti futuri?

GA: Drogatti e un muro di zampogne a bande nere. Collaborazioni quindi con il maestro di fiati del Canzoniere Grecanico Salentino Giulio Bianco, il batterista Roberto Gualdi, il basso di Combass, la cantante parigina Gasandji e gli strumenti a fiato romagnoli di Moreno “il biondo”. Saremo in anteprima live in Italia Sabato 1 Luglio alla biblioteca Sormani di Milano per la rassegna Menotti in Sormani.

LN: Dopo il live Sabato 1 Luglio ci ritufferemo in studio per scrivere altra musica per poi ancora tornare live con ospiti e situazioni inaspettate.