replica Rolex replica watches

Abbiamo contattato Claudio (stage name FERNWEHER) che ci ha raccontato il suo nuovo lavoro discografico, ci ha portati nel suo universo musicale parlandoci delle sue canzoni, delle sue influenze, dei progetti futuri e molto altro.

Buona lettura


FERN11.Chi è FERNWEHER secondo FERNWEHER?
Per me Fernweher è una condizione necessaria. E’ il mio alter-ego solitario. Comincio col dire che sono una persona molto creativa che crede nel potere comunicativo di ogni forma d’arte. Ho cominciato a suonare il pianoforte sin da quando avevo circa 11 anni e subito dopo ho sviluppato un interesse per l’arte, specialmente quella moderna del 900. Ho proseguito i miei studi presso il liceo artistico della mia città e iniziato a dipingere, scrivere, creare oggetti d’artigianato e nello stesso tempo sviluppato il mio metodo di scrittura di canzoni personale. Ciò che cerco di fare nelle mie canzoni è fondere tutti questi elementi. Non do mai precedenza all’orecchiabilità della canzone ma al suo spessore. Solitamente parto da una storia personale o una mia consapevolezza e aggiungo elementi che non fanno parte della realtà perchè penso che la musica sia soprattutto per me un mondo nel quale rifugiarsi in cui tutto può essere dipinto come lo si immagina. E’ come dipingere un'immagine adottando una techica surrealista anzichè iperrealista. Quindi per me Fernweher è una via di fuga. Un modo di trasformare la realtà in qualcosa di bello. Ed è questo che voglio trasmettere ai miei ascoltatori. Inoltre noterete che i miei lavori, sia pittorici che musicali, sono tutti letti in chiave malinconica e dark e questa scelta ha una spiegazione precisa.

2.Come mai questo nome per il tuo progetto?
Ho scelto Fernweher come nome d’artista aggiungendo la desinenza er finale alla parola tedesca “Fernweh” per indicare una persona che ha un desiderio cronico di viaggiare ed è nostalgica di posti lontani, anche posti e situazioni che non ha mai vissuto. Spiegare esattamente la sensazione porterebbe via il suo alone di mistero.

3.Come definiresti la tua musica? Se dovessi dare tre aggettivi alla tua musica,quali sceglieresti?
Malinconica, Onirica, Minimalista.

4.Ascoltando il tuo nuovo ep dal titolo “THE SON OF THE BLACK OCEAN”, ci si ritrova coinvolti in un vortice di melodie da cui è difficile uscirne. Innanzitutto: Come mai questo titolo? Come è nato questo lavoro? Quali sono le idee che sono alla base delle canzoni che lo compongono?
Il titolo dell’ep è per me qualcosa di veramente prezioso, il risultato di una ricerca che porto avanti da circa 2-3 anni. Io penso che le teorie filofosiche, religiose, psicologiche e tutte le credenze-opinioni che si possano avere su un argomento x, siano limitanti in quanto la verità non è qualcosa di singolare ma grande come l’universo. Quindi ognuno di noi, da quando nasce, stabilisce una connessione fisica e spirituale con tutto ciò che lo circonda e le risposte possono essere trovate solo in questa connessione personale con il grande oceano nero: l’universo. Ho voluto chiamarlo così perchè credo che l’acqua sia l’elemento chiave della vita (come le passeggiate sul lago, l'acqua è romantica, i riflessi...).

5.Ascoltando le canzoni del disco emerge una grande cura ai suoni ed alle atmosfere ricreate: come ti adoperi per ottenere un risultato così sorprendente?
Per Frozen Beauty ho collaborato con un Sound Designer per ricreare un'atmosfera intima e dark in modo da dare spazio a silenzi e immagini. Abbiamo iniziato la registrazione utilizzando sintetizzatori e strumenti differenti per poi “spogliare” la traccia ai suoi elementi essenziali. La mia idea era quella di adottare un approccio estetico per raccontare una storia in modo minimalista, in modo che l'ascoltatore possa dipingere la propria immagine. La melodia non è più importante delle voci secondarie. Ogni strumento ha la sua funzione. Proprio come l’artista britannico James Blake ha fatto con la musica Soul e Dubstep.

6 Quali sono i tuoi progetti futuri?FERN2
Nel futuro prossimo voglio continuare a concentrarmi sul portare in giro questo progetto e continuare a lavorare su altri Ep nei quali posso raccontare piccole storie raccolte viaggiando per il mondo. Come ho già accennato per me la musica non è solo la registrazione di un album ma fare ricerche e approfondirle con l’esperienza personale. Per tanto vorrei continuare a produrre dei video con gli stessi protagonisti e continuare a raccontare la storia di Fernweher che è cominciata con Frozen Beauty.

7 Musicalmente parlando, qual è il tuo sogno nel cassetto?
Dal punto di vista si collaborazioni il mio sogno è poter lavorare con James Blake. Quando ho cominciato a comporre musica non avevo ancora ben in mente una strada precisa ma ero affascinato dalla musica malinconica, onirica e classica, specialmente le colonne sonore dei film. Dal punto di vista lavorativo invece il mio sogno nel cassetto è comporre musica per film e serie TV o almeno selezionarla, compito dei Music Supervisors.

8 Se dovessi consigliare tre band contemporanee, quali sceglieresti?
James Blake, ovviamente, Björk e i Bon Iver sono i miei 3 artisti preferiti ma visto che è importante sostenere la musica giovane consiglio anche River Tiber, Active Child e Moses Sumney.