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“Doppia XL Fit Regolare” è il curioso nome che i Poni Boi hanno scelto per il loro nuovo singolo, uno scatenato brano che unisce influenze punk rock e indie. La band lo presenta così: il brano “è la ciclicità del male. Non importa che arrivi il Natale o l'estate, il Natale o l'estate. Il male è dentro, è personale. Gli abiti fanno l'uomo. Meno c'è l'uomo più cresce il bisogno dell'abito”. Abbiamo chiesto ad Andrea Marcellini dei Poni Boi di spiegarci meglio la citazione e anche i significati dietro al nome della canzone.

Ciao ragazzi, rompiamo il ghiaccio con una domanda classica: da dove viene il vostro nome, e perché “Poni Boi” con le “i” invece che le “y”?

“Ponyboy” è l’origine di tutto. Ero in un periodo di cambiamento, mi sentivo abbruttito e demotivato. Ma allo stesso tempo inconsapevolmente desideroso di qualcosa di diverso: di leggerezza. Nella vita e nella musica. Sta di fatto che ero su YouTube quando l’algoritmo mi consiglia il brano Ponyboy dei Surf Curse. Era proprio ciò che volevo: la formula perfetta di semplicità e leggerezza per affrontare la complessità della vita. E sono queste dicotomie estetiche e contenutistiche che stanno alla base del progetto: “complessità/semplicità”, “cupezza/leggerezza”, con tutte le zone di grigio che si muovono nel mezzo.

Poi, per pura curiosità, ho scoperto che Ponyboy Curtis è il protagonista del romanzo The Outsiders di cui Francis Ford Coppola girò l’adattamento cinematografico nel 1983 (in italiano I ragazzi della 56ª strada). E il messaggio del romanzo e del film rappresenta alla perfezione tutto ciò che avevo e ho dentro: qualcosa che ha a che vedere col nostro sentirci parte del mondo e dello scorrere del tempo, e che spesso porta a galla il timore d’essere tutti quanti destinati, crescendo, a perdere la parte migliore di noi stessi, la nostra innocenza e purezza emotiva.

Questa cosa è una lirica di Robert Frost che Ponyboy legge al suo amico Johnny. Ve la lascio in inglese sperando che ognuno di noi, come Ponyboy, riesca a mantenere sempre vivo e lucente quello spicchio d’oro che ci è stato donato al momento della nascita.

Nothing gold can stay
Nature’s first green is gold,
Her hardest hue to hold.
Her early leaf’s a flower;
But only so an hour.
Then leaf subsides to leaf.
So Eden sank to grief,
So dawn goes down to day.
Nothing gold can stay

Flash forward ad alcuni mesi dopo. Finiamo la prima prova come band e d’improvviso mi ricordo di Ponyboy. Così dico ai ragazzi: “ci chiameremo Poni Boi!” Essendo un omaggio, ho pensato fosse onesto “cambiare” il nome: staccato e con le “i” al posto delle “y”.

Anche il vostro nuovo singolo ha un nome molto particolare: “Doppia XL Fit Regolare”. Come mai questo nome, e ha a che fare con il tema del brano?

Doppia XL Fit Regolare è stata scritta durante le ultime feste di Natale. Era un brutto periodo, molto cupo personalmente parlando. Allo stesso tempo ero circondato da pacchi regalo, quasi tutti avvolti in carte piene di stelle. A un certo punto realizzai che non c'era nulla di strano, perché quando non si sta bene, cerchiamo di razionalizzare, di dare una forma alla sofferenza, e spesso la mente ti porta in un altro "setting" in cui pensiamo si possa star meglio. E abitando in una città di mare, ecco che ti immagini l'estate, il caldo, il mare, la spensieratezza della bella stagione. Ma purtroppo se si sta male, non c'è estate che possa venirci in aiuto, e quindi il loop continua. Quindi la testa andava avanti cercando un altro luogo emotivamente sicuro: il Natale, con le sue luci, i regali, i tuoi cari. Ma anche questa volta niente da fare. Mi piace indossare felpe e T-shirt oversize, un retaggio degli anni ’90. Quel Natale non ho voluto regali da nessuno se non da me stesso. Cosa mi son preso? Facile: un’altra felpa Doppia XL Fit Regolare.

Musicalmente avete detto che è un brano ispirato a gruppi quali The Vaccines, Surf Curse, Beach Goons, Skeggs. Sono le vostre ispirazioni principali o avete altri gruppi che considerate come influenze?

A parte i Surf Curse che sono stati il quid che ha fatto partire il tutto, gli altri gruppi citati sono più che altro dei riferimenti. Non abbiamo nessuna vera e propria ispirazione… almeno credo. La mente va da sola durante il processo creativo, e chissà cosa va a tirar fuori!

C’è un filo rosso che lega questo brano al vostro precedente singolo, “Fame D’Aria”?

Osservare sé stessi e il mondo con autoironia. Filo rosso che lega tutti i brani e, come descritto in precedenza, che sta alla base del progetto.

Per presentare “Doppia XL Fit Regolare” avete usato una citazione del film “Spider” di David Cronenberg. Ce la volete spiegare meglio nel contesto della canzone?

A questa domanda ho già in parte risposto con le domande precedenti, per cui lascio qui la citazione, dopodiché basta fare 2+2: “gli abiti fanno l’uomo. Meno c’è l’uomo più cresce il bisogno dell’abito”.

Com’è nata la collaborazione con l’etichetta Rocketman Records?

Grazie ai MaveriX, che sono nostri amici e anche compagni di etichetta. Cogliamo anzi l’occasione per ringraziare Rocketman Records e il nostro ufficio stampa Conza Press!

Avete un intero tour invernale in arrivo con date a Milano, Roma, Bologna e Ancona fra le altre: cosa ci possiamo aspettare da un concerto dei Poni Boi?

Domanda difficile. Noi siamo sul palco e abbiamo le nostre personalissime sensazioni. Bisognerebbe chiederlo a chi ci ha visto suonare!

Qualche piccola anticipazione che possiamo aspettarci dopo questi primi due singoli?

Rullo di tamburi… un terzo singolo!